La Commissione nazionale per le società e la borsa, meglio conosciuta con l’acronimo Consob, è stata istituita con la legge 216/1974, ed è un’autorità amministrativa indipendente, dotata di personalità giuridica e piena autonomia, che vigila sulle società quotate in borsa, a tutela degli investitori e dell’efficienza e trasparenza del mercato mobiliare italiano.
In precedenza era il Ministero del Tesoro, dunque un organo non indipendente, ma facente direttamente parte del potere esecutivo, ad avere funzioni di vigilanza sul mercato borsistico e mobiliare in genere. Ci si rese conto in breve tempo che era necessaria un’autorità terza con competenze tecniche e prontezza nelle decisioni maggiori di quelle che la burocrazia ministeriale normalmente possiede.
La Consob è composta da un presidente e da due membri, scelti tra persone di specifica e comprovata competenza ed esperienza, di indiscussa moralità e indipendenza, nominati con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del presidente del Consiglio dei Ministri, previa deliberazione del Consiglio stesso. Durano in carica sette anni, senza possibilità di riconferma.
Per legge, la Consob:
- regolamenta gli obblighi informativi delle società quotate e le offerte al pubblico di prodotti finanziari
- autorizza la pubblicazione dei prospetti informativi relativi ad offerte pubbliche di vendita e dei documenti d’offerta concernenti offerte pubbliche di acquisto (OPA)
- vigila sulla trasparenza e l’ordinato svolgimento delle negoziazioni, nonché sulla trasparenza e correttezza dei comportamenti degli intermediari e dei promotori finanziari
- sanziona i soggetti vigilati, direttamente o formulando una proposta al Ministero dell’Economia e delle Finanze
- controlla le informazioni fornite al mercato dalle società quotate e da chi promuove offerte al pubblico di strumenti finanziari, nonché le informazioni contenute nei documenti contabili delle società quotate
- accerta eventuali andamenti anomali nelle contrattazioni su titoli quotati e compie ogni altro atto di verifica di violazioni delle norme in materia di manipolazione del mercato, di insider trading (ovvero abuso di informazioni privilegiate) e di aggiotaggio (omissione di comunicazione al mercato di informazioni in grado di modificare il prezzo del titolo che, per la teoria economica, deve incorporare nel prezzo tutte le informazioni disponibili in un dato istante).