Conto Deposito

Il conto deposito è un prodotto bancario che ha la caratteristica di remunerare le somme depositate, attraverso il riconoscimento di un interesse attivo.

È quindi uno strumento di investimento, e si distingue dal conto corrente per il numero ridotto di operazioni che è possibile effettuare (generalmente solo quelle di prelievo e versamento).

Il conto deposito può essere libero o vincolato. Nel primo caso, il cliente ha disponibilità immediata delle somme versate, mentre nel caso del deposito vincolato, il cliente può ritirare le somme depositate solo alla scadenza del vincolo (che può variare da 1 a 60 mesi), ovvero in anticipo a seguito del pagamento di una penale. In questi casi, viene premiata la “pazienza” del risparmiatore offrendo tassi di interesse maggiori.

È importante sapere che il conto deposito è uno strumento di investimento a bassissimo rischio. Infatti, il rischio maggiore, ovvero il mancato rimborso delle somme investite a causa del fallimento dell’istituto di credito, è coperto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino ad un massimo di 100.000 euro, garanzia che vale per ciascun intestatario del conto presso ciascuna banca dove abbia acceso un conto.

Negli ultimi anni, inoltre, insieme al diffondersi dell’home banking, vale a dire dell’accesso ai servizi bancari effettuato in remoto attraverso una connessione internet, è sorto il rischio di accesso al proprio conto da parte di soggetti terzi. Per questo è bene:

  • Prestare particolare attenzione alla custodia dello username e della password;
  • Non rispondere a email che richiedano l’inserimento delle credenziali di accesso al proprio conto online (cosiddette email di phishing): queste sono informazioni che una banca non chiederebbe mai via email;
  • Evitare di accedere al conto da una rete internet pubblica o non protetta (sia essa quella di un internet café o quella dell’ufficio dove si lavora).

Come scegliere il conto deposito migliore?

Oltre all’interesse attivo riconosciuto, è importante prendere in considerazione i costi legati al mantenimento del conto stesso. Come per il conto corrente, il conto deposito presenta dei costi fissi e dei costi variabili, tra i quali:

  • L’imposta di bollo pari allo 0,20% delle somme versate;
  • Il 26% di aliquota fiscale sugli interessi maturati.

Questi, insieme alla periodicità con cui vengono liquidati gli interessi (es. trimestralmente, semestralmente, annualmente, a scadenza), vanno ad impattare direttamente sul rendimento netto del conto. In particolare, un conto che, a parità di altre condizioni, remuneri gli interessi anticipatamente, avrà un rendimento netto maggiore rispetto ad un conto che remuneri gli interessi annualmente.

Per fare un esempio concreto, vincolando:

  • 10.000 euro;
  • per un periodo di un anno;
  • ad un tasso annuo lordo del 3,00%;

si

  • maturano interessi lordi pari a 300,00 euro;
  • a cui bisogna detrarre 78,00 euro di aliquota fiscale;
  • e 20,00 euro di imposta di bollo.

In questo modo, si ottengono interessi netti pari a 202,00 euro, ovvero un rendimento netto pari  al 2,02%, quasi un punto percentuale in meno rispetto all’interesse lordo.

È quindi sempre bene comparare i conti deposito sulla base degli interessi e del rendimento netti.

Ultimo aggiornamento 31/10/2014

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