Conto Corrente Bancario e/o di Corrispondenza Glossario conti | ConfrontaConti.it

Conto Corrente Bancario e/o di Corrispondenza

Il conto corrente bancario è un contratto tra banca e cliente con il quale la banca svolge un servizio di cassa per il cliente stesso (art. 1852 e ss. del Codice Civile): ne custodisce i risparmi e fornisce una serie di servizi (versamenti di denaro, prelievi e pagamenti).

Il conto corrente è un conto pressoché sicuro. Il rischio principale risiede nell’eventualità che la banca non sia in grado di rimborsare al correntista, in tutto o in parte, il saldo disponibile.

È per questa ragione che la banca aderisce al sistema di garanzia del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia, che assicurano, rispettivamente, una copertura fino a 100.000 a tutela del risparmio, e fino a 20.000 euro a tutela degli investimenti.

Il contratto di conto corrente deve essere redatto in forma scritta, pena la nullità dello stesso. Prima della conclusione è bene richiederne una copia, al fine di una valutazione più consapevole delle condizioni che si andranno ad accettare. Inoltre le banche sono tenute a mettere i fogli informativi a disposizione della clientela ai fini della trasparenza.

I conti correnti offerti dalle banche in Italia sono di diversi tipi, ma possono essere ricondotti a quattro categorie principali:

  • Conto ordinario, anche detto conto a consumo, poiché le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: all’aumentare del numero di operazioni, aumenta anche il costo legato al conto;
  • Conto a pacchetto, ovvero un conto il cui canone comprende anche altri servizi (es. cassette di sicurezza, assicurazioni e gestione del risparmio). Nel caso di conti con franchigia il canone include un numero limitato di operazioni gratuite; nel caso dei conti senza franchigia è possibile, invece, effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite;
  • Conto di base, pensato per chi ha esigenze finanziarie limitate. Include solo un determinato numero di operazioni e alcuni servizi, quali la carta bancomat, l’accredito della pensione o dello stipendio, il versamento di contanti e assegni, il prelievo e la domiciliazione delle principali utenze domestiche. Il canone annuo comprende tutte le operazioni disponibili e il conto è gratuito per i clienti con Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a 7.500 euro;
  • Conto in convenzione, ovvero quella tipologia di conti che beneficiano di sconti e agevolazioni sulla base di accordi con determinate categorie di clienti.

Prima di scegliere il conto da aprire, è necessario capire quali siano le esigenze di utilizzo del conto:

  • Intensità di utilizzo;
  • Operatività online o allo sportello;
  • Tipologia di carta di pagamento (bancomat, carta di credito o solo una carta prepagata): i costi relativi a ciascuna possono variare enormemente;
  • Necessità della domiciliazione utenze, grazie a cui i pagamenti ricorrenti possono avvenire in automatico (es. affitto, utenze, telepass, rate del mutuo);
  • Necessità di un fido;
  • Necessità di servizi a pacchetto compresi (es. deposito titoli).

Dunque, il conto corrente ha dei costi in base ai servizi offerti della banca, che possono variare molto da istituto a istituto. Il costo totale del conto si compone di una parte fissa e di una variabile: i costi fissi non variano a seconda dell’utilizzo del conto, perché non dipendono dal numero di operazioni effettuate. Nei costi fissi rientrano l’imposta di bollo, il canone annuo del conto e delle carte di pagamento, le spese di invio delle comunicazioni.

I costi variabili, invece, variano in base al tipo e al numero di operazioni che si effettuano. Vi rientrano le commissioni sull’esecuzione dei singoli servizi, le spese di liquidazione periodica, gli interessi in caso di scoperto, le spese per la registrazione delle singole operazioni.

Nel foglio informativo relativo al conto, ciascuna banca riporta l’Indicatore Sintetico di Costo (ISC), che fornisce un’idea del costo complessivo per diversi “profili di operatività tipo” (famiglie, pensionati e giovani).

Infine, è importante sapere che la chiusura definitiva del conto è generalmente senza spese e senza penali. Nel caso di eccezioni, la banca deve riportarne le condizioni nel contratto.


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