Guida al rating: rating e grado di rischio dei titoli finanziari | 24 Ore Conti – ConfrontaConti
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Guida al Rating

Il rating è un giudizio di sintesi sul grado di affidabilità dell’impresa utilizzato per valutare il grado di rischio di titoli finanziari (Titoli di Stato o obbligazioni emessi da Stati sovrani o imprese private).
Esso sintetizza il merito creditizio dell’emittente, ed indica se l’obbligazione (o un altro strumento finanziario di debito), verrà ripagata secondo i termini contrattuali. Esprimendo un giudizio sul merito creditizio, in sostanza esprime un giudizio sul rischio dell’emittente stesso.

È una valutazione su una scala predeterminata, generalmente espressa in lettere e/o simboli, emessa da apposite agenzie, che valuta la solvibilità di un ente e la sua capacità di ripagare il debito (oppure, esaminando la questione dal punto di vista opposto, la probabilità di default o fallimento dell’ente stesso).

Il mercato stabilisce un premio per il rischio da richiedere a chi emette titoli di debito per accettare quel determinato investimento. Al diminuire del rating aumenta il premio per il rischio richiesto e l’emittente deve quindi pagare uno spread maggiore – differenziale maggiore - rispetto al tasso che sarebbe richiesto in assenza di rischio, o risk-free rate (per fare un esempio piuttosto semplice da cogliere, i titoli di Stato tedeschi, o Bund, sono considerati a bassissimo rischio, praticamente nullo, mentre i titoli di Stato italiani sono considerati ben più rischiosi: il differenziale di rischio viene espresso dal rating del nostro Paese e si manifesta nello spread che i BTP scontano rispetto ai Bund).

Le agenzie di rating possono emettere valutazioni autonomamente, senza bisogno di mandato da parte dell’ente valutato, e solitamente lo fanno per gli Stati sovrani e per le aziende di maggiore dimensione: l’emissione del rating aumenta il prestigio dell’agenzia, che non può permettersi di non analizzare determinati enti emittenti debito. Le aziende di dimensione minore, invece, se vogliono essere analizzate devono fare richiesta esplicita ad una delle agenzie di rating (lo fanno nei casi in cui devono rivolgersi al mercato per finanziarsi oppure nel caso in cui il rating viene considerato molto importante dai propri stakeholder).

Ottenuto l’incarico, l’analista dell’agenzia comincia ad studiare le informazioni pubbliche dell’ente analizzato, studia i fondamentali economici e finanziari, ed incontra i manager per raccogliere le informazioni a lui necessarie. Terminato questo lavoro, entra in gioco un comitato dell’agenzia, ovvero un organo collegiale, che valuta il materiale raccolto ed esprime un giudizio sintetico sotto forma di rating.

Il rating viene quindi pubblicato e reso noto al mercato (l’azienda valutata può chiedere di non rendere pubblico il rating: può farlo solamente nel caso l’analisi sia stata effettuata dietro mandato, ed ovviamente lo farà solamente se il rating dovesse essere poco lusinghiero).

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