Il rating delle banche e dei loro prodotti | 24 Ore Conti – ConfrontaConti
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Rating delle banche e rischio dei loro prodotti di conto

È piuttosto difficile valutare il rischio di un’impresa in generale, e di una banca in particolare. Per farlo si dovrebbero analizzare tutte le informazioni pubbliche disponibili, ma non si tratta di un lavoro facile, e di sicuro non alla portata dei piccoli risparmiatori. Si tratta tra l’altro proprio del lavoro che svolgono le agenzie di rating, per cui, nonostante i dubbi che sono stati sollevati sulla qualità dei giudizi emessi da queste società, crediamo che le loro valutazioni siano comunque le migliori proxy su cui i piccoli risparmiatori possano far affidamento per valutare il rischio di credito delle banche.

Quindi, ove disponibile, il rating è sicuramente un elemento da prendere in considerazione se si voglia valutare il rischio di una banca. Problemi cominciano a nascere se la particolare banca cui si è interessati non sia soggetta a rating: in quei casi per valutare il rischio di credito della banca si può far affidamento solo alla lettura di bilanci e di notizie che la possano riguardare.

È comunque opportuno evidenziare che, sebbene sia più semplice valutare il rischio di una banca soggetta a valutazione da parte di un’ agenzia di rating, e che la disponibilità del rating, soprattutto se di buon livello, possa essere rassicurante per il risparmiatore, l’assenza di rating per una determinata banca non deve automaticamente allarmare. Potrebbe, infatti, essere del tutto normale che una piccola banca non sia soggetta ad analisi da parte di un’agenzia di rating; l’agenzia non avrebbe interesse a valutarla e la banca potrebbe non aver interesse ad essere valutata.

Il problema è che la banca non avrebbe interesse ad essere valutata o a rendere pubblica la propria valutazione in due casi diametralmente opposti:

  • se ha una buona situazione della liquidità e quindi non ha particolare interesse ad accedere al mercato del credito (situazione rassicurante per il risparmiatore);
  • se si trova in cattive acque e la comunicazione del suo rating potrebbe addirittura rendere più difficile l’accesso al credito (situazione allarmante per il risparmiatore).

Restringendo poi l’analisi ai prodotti di conto delle banche (conti deposito, conti correnti o carte ricaricabili), è opportuno evidenziare che i rischi che i titolari di questi prodotti possono correre sono sicuramente correlati al rischio di credito della banca.

Si deve però ricordare che i titolari dei conti correnti e dei conti deposito possono beneficiare di una garanzia in più: il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), che tutela i titolari dei conti fino a 100.000 euro per ciascun correntista (non possono fare affidamento su questo fondo di garanzia i titolari delle carte conto). Ciò non significa che i risparmiatori debbano essere insensibili al profilo di rischio della banca presso cui depositano i loro risparmi, ma sicuramente potrebbero contare su rischi praticamente nulli se detenessero meno di 100.000 euro su un singolo conto.

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