Rating delle banche e rischio dei loro prodotti di conto
È piuttosto difficile valutare il rischio di un’impresa in generale,
e di una banca in particolare. Per farlo si dovrebbero analizzare tutte le informazioni
pubbliche disponibili, ma non si tratta di un lavoro facile, e di sicuro non alla
portata dei piccoli risparmiatori. Si tratta tra l’altro proprio del lavoro
che svolgono le agenzie di rating, per cui, nonostante i dubbi che sono
stati sollevati sulla qualità dei giudizi emessi da queste società,
crediamo che le loro valutazioni siano comunque le migliori proxy
su cui i piccoli risparmiatori possano far affidamento per valutare il rischio
di credito delle banche.
Quindi, ove disponibile, il rating è sicuramente un elemento da prendere
in considerazione se si voglia valutare il rischio di una banca. Problemi cominciano
a nascere se la particolare banca cui si è interessati non sia soggetta a
rating: in quei casi per valutare il rischio di credito della banca si può
far affidamento solo alla lettura di bilanci e di notizie
che la possano riguardare.
È comunque opportuno evidenziare che, sebbene sia più semplice valutare
il rischio di una banca soggetta a valutazione da parte di un’ agenzia di
rating, e che la disponibilità del rating, soprattutto se di buon livello, possa essere rassicurante
per il risparmiatore, l’assenza di rating per una determinata
banca non deve automaticamente allarmare. Potrebbe,
infatti, essere del tutto normale che una piccola banca non sia soggetta ad analisi
da parte di un’agenzia di rating; l’agenzia non avrebbe interesse a
valutarla e la banca potrebbe non aver interesse ad essere valutata.
Il problema è che la banca non avrebbe interesse ad essere valutata o a rendere
pubblica la propria valutazione in due casi diametralmente opposti:
- se ha una buona situazione della liquidità e quindi non ha particolare interesse
ad accedere al mercato del credito (situazione rassicurante per il risparmiatore);
- se si trova in cattive acque e la comunicazione del suo rating potrebbe addirittura
rendere più difficile l’accesso al credito (situazione allarmante per
il risparmiatore).
Restringendo poi l’analisi ai prodotti di conto delle banche (conti deposito, conti correnti o carte ricaricabili), è opportuno evidenziare
che i rischi che i titolari di questi prodotti possono correre sono sicuramente
correlati al rischio di credito della banca.
Si deve però ricordare che i titolari dei conti correnti e dei conti deposito
possono beneficiare di una garanzia in più: il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD),
che tutela i titolari dei conti fino a 100.000 euro per ciascun
correntista (non possono fare affidamento su questo fondo di garanzia i titolari
delle carte conto). Ciò non significa che i risparmiatori debbano essere
insensibili al profilo di rischio della banca presso cui depositano i loro risparmi,
ma sicuramente potrebbero contare su rischi praticamente nulli se detenessero meno
di 100.000 euro su un singolo conto.
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Per saperne di più sul rating:
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